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Tre anni senza Desirée Mariottini, il tragico ricordo

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Tre anni senza Desirée Mariottini, il tragico ricordo
Un disegno sul portone di accesso della struttura abbandonata di San Lorenzo

Nella tensione delle elezioni del Sindaco per Roma Capitale, ricorre l’anniversario del barbaro omicidio di Desirée Mariottini, l’allora appena sedicenne di Cisterna di Latina che, nella notte tra il 18 e l’alba del 19 ottobre 2018, venne narcotizzata con il crack e poi stuprata, uno alla volta, da quattro africani.

Desirée era stata condotta con l’inganno in quel giorno fatale, dietro alla cancellata dello stabile abbandonato, di via dei Lucani 22 a Roma, nello storico quartiere universitario di San Lorenzo. Quella strada, Via dei Lucani, assurgeva allora a luogo indiscusso della macro-criminalità, dedita allo spaccio d’eroina e crack. Lo spaccio era senz’altro favorito dal buio in cui versava la via in oggetto, in quanto il palo della luce pubblica antistante il “cancello” è rimasto spento per oltre un anno. Ed i quattro africani bivaccavano indisturbati nella stessa via.

Desirée Mariottini non ha avuto scampo. E’ morta sola ed umiliata. Il suo cuore non ha retto, a seguito del crack e dei quattro stupri inflitti senza pietà; verso le 4 del mattino ha cessato di battere. Vani i soccorsi sopraggiunti a seguito di una chiamata di richiesta di soccorso tardiva, a carico di una donna precedentemente presente nello stabile, colta da pentimento. I quattro africani invece allora hanno dichiarato: “Meglio lei morta che noi in galera”, omettendo scientemente di chiamare i soccorsi, quando si accorsero che cominciava a non respirare.

Il Processo di I grado è stato doloroso, ma si è concluso con la condanna degli imputati, dopo 9 ore di Camera di Consiglio lo scorso 19 giugno 2021. Mamadou Gara e Yussef Salia sono stati condannati all’egastolo. Alinno Chima è stato condannato a 27 anni e Brian Minthe a 24 anni e sei mesi di reclusione.

Tuttavia Brian Minthe è stato condannato solo per omicidio, purtroppo non gli è stato riconosciuto il reato di violenza sessuale. In effetti, dalla sentenza emessa, sembrava che dovesse essere scarcerato perché scaduti i termini di custodia cautelare, in quanto in detenzione per violenza sessuale e non per omicidio.

Ma a sentenza espressa, una donna presente tra il pubblico nell’Aula Bunker di Rebibbia ha urlato verso la magistratura con fervore “Siate maledetti, vergognatevi! Ecco perché le cose in Italia vanno male”. C’è stata della tensione, che forse è servita ad un cambiamento di rotta. Nella notte del 19 giugno 2021 i Giudici hanno accolto la richiesta di non scarcerazione del Minthe da parte della Procura di Roma. Sicuramente un sollievo per la famiglia Mariottini che certamente attendeva 4 ergastoli.

L’omicidio di Desirée forse avrebbe potuto e dovuto essere evitato, ma certamente è stato favorito dal degrado e dall’abbandono di Roma. La sua vita resterà per sempre cristallizzata a quei 16 anni innocenti, ma noi non la dimenticheremo. RT