WASHINGTON. 20 DIC. “Porremo fine a questo approccio oramai vecchio con Cuba”. Sono queste le parole con cui il presidente americano Barack Obama ha annunciato le intenzioni di “Normalizzare le relazioni con Cuba”.
Poi ha aggiunto: “Ho dato al segretario di stato John Kerry il mandato di avviare negoziati immediati con Cuba per riavviare il dialogo fermo dal 1961. Voglio ringraziare Papa Francesco per il ruolo svolto nel riavvicinamento tra Usa e Cuba”.
L’intenzione di Obama è quella di giungere alla fine dell’embargo contro Cuba entro la fine della sua presidenza nel 2016 e non viene esclusa una visita del presidente americano a Cuba.
Obama e Raoul Castro, che si sono sentiti al telefono, parleranno per annunciare la fine delle restrizioni.
In particolare non verranno più applicate restrizioni ai viaggi tra i due Paesi e ai trasferimenti de denaro; riprenderanno le relazioni diplomatiche. Già nei prossimi mesi potrebbe essere aperta l’ambasciata americana all’Avana.
Primo gesto dei nuovi rapporti tra l’Avana e Washington è la liberazione a Cuba del contractor americano Alan Gross, detenuto per 5 anni con l’ accusa di spionaggio.
Collaboratore degli Usa, Gross era stato arrestato 5 anni fa mentre distribuiva materiale elettronico alla comunità ebraica all’Avana e condannato a 15 anni di prigione.
Oltre a Gross sarebbe stato liberato anche Rolando Sarraff Trujillo un agente al soldo degli Usa. Secondo i media Usa che ne hanno rivelato il nome Trujillo, era un agente che criptava messaggi per conto dell’intelligence di Cuba agganciato segretamente dalla Cia e rimasto al servizio degli Usa fino a metà degli anni ’90, quando venne arrestato.
Gli Stati Uniti dal canto loro hanno liberato tre agenti detenuti dopo un processo controverso che li ha condannati per spionaggio nei confronti di gruppi anti-Castro a Miami.
La strada è però tutta in salita con i repubblicani all’opposizione, primi fra tutti John Boehner che dalla Camera ha subito dichiarato: “I rapporti fra Stati Uniti e Cuba non devono essere rivisti. La svolta annunciata dal presidente americano, Barack Obama, è una concessione stupida”.
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