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Pomezia, brucia fabbrica di plastica: rischio amianto nell’aria

Pomezia | sequestrato impianto Eco X, verifiche su livelli di diossina

ROMA. 6 MAG. Un’altissima colonna di fumo nero e denso si è alzata da uno stabilimento del Comune di Cinque Poderi di Pomezia, a sud di Roma.

Un odore acre e forte si è diffuso velocemnte con la colonna di fumo che ha oscurato il cielo.

Il tutto è successo alle 8 di ieri mattina quando un incendio è divampato nello stabilimento di stoccaggio e smaltimento di rifiuti industriali Eco X al km.33 della via Pontina Vecchia, accompagnato da un grande boato e da una serie di esplosioni.

Con il passare delle ore ben 21 comuni sono stati coinvolti dalla nuvola nera e nel pomeriggio la sindaca Raggi,ha invitato, su indicazione della Asl a tenere le finestre chiuse di abitazioni, uffici ed ospedali. Si tratta, perlopiù, di comuni dei Castelli romani e non Roma.

Il sindaco di Pomezia ha invitato gli abitanti a lavare accuratamente frutta e verdura ed anche chiudendo le scuole ed evacuando le abitazioni nel raggio di 100 metri dall’incendio.

Non ci sono stati intossicati, ma il rischio adesso è il problema ambientale, soprattutto, perché intorno a Pomezia sono tantissimi i campi coltivati.

Arpa Lazio ha avviato le analisi del caso per determinare l’eventuale possibile presenza di fibre d’amianto, mentre la procura di Velletri ha aperto un’inchiesta sul rogo divampato nel deposito di plastica.

Virginia Raggi, in qualità di sindaco della Città metropolitana, dopo le indicazioni della Asl Roma 6 sulla nube ha invitato i cittadini di 21 Comuni, Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna, a mantenere chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali”.