ROMA. 1 GIU. Questa sera, alle ore 20.30, con il quinto e ultimo dei concerti “Specchi del tempo”, si chiude la stagione sinfonica 2016/2017 del Teatro dell’Opera di Roma curata dal maestro Giorgio Battistelli. Protagonista sempre l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretta dal maestro Peter Rundel, al suo debutto sul podio del Costanzi.
Ancora una volta mondi musicali diversi, per epoca e linguaggi, vengono accostati in un programma che crea una sequenza di trasmissione del sapere, un ponte fra tre compositori, uno classico, uno del Novecento storico e uno contemporaneo. Si parte quindi da Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), di cui vengono eseguiti le Sechs länderische Tänze e il Concerto per clarinetto e orchestra, per proseguire con Daphnis et Chloé di Maurice Ravel (1875-1937) e giungere a Jörg Widmann (1973). Quest’ultimo, clarinettista, compositore e direttore, uno dei più versatili e intriganti artisti della sua generazione, per il suo debutto all’Opera di Roma, oltre al concerto di Mozart, esegue le Dubairische Tänze (per ensemble), da lui composte nel 2009 e mai eseguite in Italia prima d’ora.
«Il mio soggiorno di un mese a Dubai – spiega Widmann – ha sollevato in me la domanda: da dove vengo in realtà? – anche in relazione alla musica. Proprio come è naturale voler andare in luoghi estranei nel mondo quando si è a casa, forse è necessario viaggiare all’estero per scoprire il luogo a noi familiare. La mia risposta – sia essa la conseguenza, il substrato o la controprova – è Dubairische Tänze». L’intento era infatti quello di raccogliere ispirazione dalla città cosmopolita sul Golfo Persico, la composizione suona invece molto più vicina alla terra d’origine di Widmann, quella bavarese. La sequenza di queste diverse danze forma un pezzo molto poco ortodosso, contemporaneo, ma divertente.
Il programma della serata è introdotto dal filosofo e musicologo Stefano Catucci.
Biglietto euro 20, per i giovani euro 10. Per informazioni: operaroma.it