MOKRA GORA. 4 FEB. Per parafrasare il romanzo di un’autrice e videoartista dei Balcani del sud, naturalizzata francese, Ornela Vorpsi, qualora si addensasse in noi solo un vago sentimento d’essere “Fuorimondo”, dovremmo con forza dirigerci a Kustendorf ed, in particolare, al Festival del Cinema di Kustendorf, dove verremo accolti. Sicuramente.
Kusturica, per quanto apparentemente burbero e spigoloso, da buon ed affascinate Uomo Balcanico, invero proprio attraverso le sue scelte cinematografiche e sociali, esprime “accoglienza” ed il suo Festival ne è la perfetta incarnazione.
Claudie Ossard, mega producer francese, quest’anno ospite e giuria, lo ha definito ” Un Festival unico al mondo”, per la perfetta sinergia internazionale e nazionalista.
Sotto questo inconfondibile vessillo si è aperta e chiusa l’8° Edizione del Kustendorf Film and Music Festival.
Come sempre siamo a Mokra Gora, in Serbia sudoccidentale, nel fatato villaggio di legno, noto come “villaggio etnico” che, Kusturica un decennio fa, ha costruito nominandolo Kustendorf, letteralmente “Città delle Arti”, nome suggerito all’epoca dall’amico sceneggiatore Peter Handke.
E l’ 8° Edizione si è aperta all’insegna di un’elegante semplicità.
Nel pomeriggio un gruppo di Musicisti Rom suona davanti alla dimora dello stesso Kusturica, insieme ad una ragazza ed ad un ragazzo abbigliati in abito tradizionale.
Iniziano i primi arrivi di artisti ed ospiti internazionali e, soprattutto, l’esposizione di uno splendido lupo in carne ed ossa che sarà l’unico a solcare libero e fiero il Red Carpet, srotolato a posta per lui! Perché “questo Festival – dice Kusturica – non è il Festival dei tappeti rossi”. E siamo d’accordo!
Il primo ad arrivare è il Grande Regista e Film Director Andrei Konchalovskji, del quale godremo successivamente della visione del Film ” The Postman’s white nights ” ( Russia, 2014 ).
Attesissimo e acclamatissimo come sempre, è l’arrivo del Ministro della Cultura e dei Media, Ivan Tasovac il quale patrocina in parte il Festival.
Pianista e Direttore della Filarmonica di Belgrado, è uomo di profonda formazione umana e culturale.
Amatissimo in Serbia, anche per il gradevolissimo look alternative dai bei riccioli bianchi contemporaneamente curatissimi ed al vento.
Persona amabile, è un Ministro che il resto d’Europa può solo sognare d’avere.
Il Festival si apre ufficialmente con un ensemble dell’artista moldavo Adam Stinga, i serbi Novi sad Big Bang ela stessa No Smoking Orkestra, la band del medesimo Kusturica, a suonare ed intonare insieme una versione argentino / balcanica de / El Pueblo Unido Jamas Sera Vencido “.L’ideologia di Kusturica è resistente.
La giornata successiva vede un ospite d’eccezione, non nuovo a Kustendorf: Thierry Fremaux, Il Delegato Generale del Festival di Cannes.
Con Thierry condividiamo la visione dell’ultimo film muto francese: ” Charles Vanel “, Francia 1929.
A seguire interessantissimo dibattimento con Thierry e con Emir Kusturica nell’assoluta veste di Professore.
Entrambi sottolineano la necessità, come ben’ esplicata in ” Charles Vanel “, della realizzazione di un valido Story Board per giungere ad una matura regia. Si discute sull’essenzialità che un buon Film non debba scontatamente presentare un lieto fine ( criticando certo cinema americano ) perchè non conforme alla realtà, visto che ahimè la vita reale spesso un lieto fine non lo incontra.
E su cosa sia importante dire o tacere in un Lungometraggio.
A riguardo, Thierry, nelle successive dichiarazioni alla Stampa, farà una riflessione sui linguaggi cinematografici di oggi.
Su come un esiguo numero di registi resti aderente ad una poetica solo allusiva, di alto valore invero nella grammatica cinematografica d’insieme e, come altri, citando l’esempio de ” La vie d’ Adèle ” di Abdellatif Kechiche , utilizzino ormai scene erotiche molto esplicite.
Gli incontri con Thierry sono sempre molto illuminanti.
La giornata successiva vede la proiezione di un’Opera Monumentale, sullo stile del compianto Kieslowskj.
Mi riferisco a “Words with God”, 2014, 134 minuti.
Si tratta di un lungometraggio realizzato da più registi costituito da 9 episodi diversi, ciascuno dei quali affronta un dramma sviscerato secondo il punto di vista di una data religione.
Spicca sicuramente un episodio del medesimo Emir Kusturica dal titolo ” In Our Life “, prodotto dalla moglie Maja, sua fedele compagna e collaboratrice, in cui si affronta il dramma secondo la visione Cristiano Ortodossa.
Fotografia eccellente ed intenso Emir che qui lavora anche come attore in scene che evocano le atmosfere de ” I racconti di un Pellegrino Russo “: ” Gesù, figlio del Dio Vero, abbi pietà di me peccatore”.
Questo è il senso e questa preghiera , nota come ” preghiera del cuore”, è adottata anche dai Fratelli Cattolici.
Altro gioiello di questo Film è rappresentato dall’episodio che vede la fotografia del grande Regista e Producer Guillermo Arriaga che è uno dei produttori stessi di quest’opera.
“The God’s blood”, l’ultimo episodio che affronta una storia dal punto di vista dell’ateismo. Eppure Dio sarà così presente da sanguinare con forza, attraverso una fotografia strepitosa ed una perfetta applicazione del vfx in postproduzione.
Questo è sicuramente un Lungometraagio con funzione catartica in linea con la Tragedia Greca, come avrebbe voluto il buon Aristotele.
La giornata successiva affronta uno sguardo sulla Bosnia, Regione della Repubblica Serba.
Noi addetti Stampa siamo invitati a visitare “Andicgrad” che costituisce l’Altro Sogno di Kusturica.
Si tratta di un villaggio in pietra costruito dal 2010 al 2013 dal medesimo Emir, in omaggio ad Ivo Andric, Premio Nobel per la Letteratura Yugoslava nel 1961.
Sono certa che tutti conosciate la sua opera celeberrima: “Il Ponte sulla Drina”.
E proprio sulla Drina, nella città di Visegrad, sorge Andricgrad.
L’elemento fondamentale è costituito dall’ Andric Institute che, a partire dall’ottobre 2015, vedrà dei corsi di Regia Cinematografica per Studenti. Io vi inviterei a partecipare. Costuisce certamente un’opportunità unica al mondo.
Ad Andricgrad troviamo due statue, una chiaramente dedicata al Grande Ivo andric, l’altra a Njegos Petrovic, poeta serbomontenegrino dell’800.
Sorge poi una splendida Chiesa Orodossa, la quale riproduce il Monastero di Decani, in Kosovo, che è considerato la maggior esplicazione dell’architettura ortodossa.
Monumentale. Impossibile restare indifferenti. Di quel rigore ortodosso che tanto sa parlare….
Le ultime due giornate in Kustendorf sono frevide di energia ed una sfumatura di malinconia inizia a tracciarsi, perchè si sa, non ci si vorrebbe mai accommiatare dal Kustendorf Festival.
Ad ogni modo, nel penultimo giorno godiamo della presenza dell’altro Grande Regista Russo Mikhalkov e della proiezione del suo ” Nikita”, Russia 2014.
Autentico giubilo per il Concerto del gruppo romeno ” Taraf de Haidouks”. Una nuova amica dice alla cronista: ” qui noi siamo tutti zingari ” e come non esserlo di fronte alla Bellezza di questa cultura in Italia erroneamente percepita. Balli rom fino a notte. Momento sublime.
In chiusura del Festival un’altra grande personalità si aggira per i tavoli del ” Visconti”, Il Ristorante dove si rirtovano gli addetti ai lavori: Bertrand Tavernier.
Come non ricorderete Bertrand, figlio del poeta Renè Tavernier.
Regista, Affermatissimo Producer, è uomo di grande umanità e humor.
Dietro l’aspetto che comincia ad essere anziano, cela uno spirito giovane ed acuto.
Bertrand asserisce di produrre esclusivamente i Films che presentino storie ” esistenzialmente” interessanti.
In effetti, lo definiscono le cinéaste de l’émotion “. Una degli ospiti più squisiti del Festival.
L’ultimo Film proiettato è il Leone D’Oro a Venezia / 2014 dello svedese Roy Andersson: ” A Pigeon sat on a branch reflecting on exesistence”.Ed in effetti un piccione, come canta la poesia d’una bambina durante una recita scolastica, si siede davvero, a seguito di problemi economici, a riflettere sul senso dell’esistenza.
Da qui possiamo intendere il tipo di Film, molto visionario, con degli elementi di umorismo nero, tipiche luci rarefatte care al Cinema Nordoeuropeo,applicazione del vfx davvero di livello.
E’ un Film sulla miseria umana. Soprattutto sulla solitudine esistenziale. I personaggi in fondo sono respinti dall’Amore perchè tendezialmente sono soli dentro claustrofobiche vite.
Nonostante non presenti un finale nettamente drammatico, è uno di quei Lungometraggi che ti brucia di lacrime.
Di lacrime parliamo ancora in quanto in serata del 26 bgennaio 2015, siamo in chiusura.
C’è la premiazione dei vari Short Movies, il cui vincitore si identifica in Giacomo Abbruzzese, italiano residente all’estero, con “Stella Maris”, Francia 2014.
A seguire discorso conclusivo del nostro amato Professore ” Emir Kusturica” che ci annuncia la chiusura del Festival ” non con le musiche di Menphis “, dice , ” bensì con balli e canti tradizionali serbi”.
In effetti assistiamo ad una coinvolgente coreografia tradizionale con costumi tradizionali della Serbia.
La serata fortunatamente prosegue al già citato ” Visconti”, dove ci riscalda ancora il cuore la musica de la ” No Smoking Orchestra ” con le nostalgiche voci di Zoran Milosevic e Lepa Lukic sui balli gitani in cerchi che subito si formano.
E’ notte. E’ tempo per la cronista di avviarsi ad attendere l’unico autobus notturno per iniziare un lungo viaggio di ritorno , tra i silenti alberi di Tara, il Parco naturale che ospita invero questo speciale villagio, e l’incisività di questo popolo la cui generosità e cultura ha molto da insegnare a noi che siamo al di là dell’Adriatico. Grazie, Emir.
Romina De Simone
Internet: www.kustendorf-filmandmusicfestival.org
Leggi l’articolo originale: OSSARD: “ KUSTENDORF, UN FESTIVAL CINEMATOGRAFICO UNICO AL MONDO”