ROMA. 8 MAR. Oggi è la Giornata Internazionale della Donna. La celebra anche Google con uno dei suoi celebri doodle che imprimono l’internazionalità alla giornata con il claim “Se puoi sognarlo, puoi farlo” e l’ hashtag #OneDayIWill.
“Crediamo nel tuo futuro quanto ci credi tu. Per questa Giornata internazionale della donna, condividi il tuo sogno con il resto del mondo usando l’hashtag #OneDayIWill: è il primo passo per conquistare ciò che vuoi…”
Si tratta di un doodle animato in cui appaiono disegnate diverse donne che esprimono con un fumetto la loro peculiarità, chi nel cantare, chi nella ricerca, chi nello studio e chi ancora nella pittura di tutte le età e di tutte le etnia. Su tutte, omnipresenta la grande scritta Google dove, nella ‘O’ è presente un filmato con tutte le principali città del mondo.
Ma perché si celebra oggi la Giornata Internazionale della Donna.
Le origini risalirebbero al 1908, quando, nell’inverno, un gruppo di operaie dell’industria tessile Cotton di New York scioperarono per protestare contro le condizioni in cui lavoravano.
Dopo alcuni giorni di conflitto con le maestranze, l’8 marzo, il proprietario, per ritorsione, bloccò tutte le porte di uscita dello stabilimento. Quel giorno, però tragicamente, scoppiò un incendio che uccise 129 lavoratrici, arse dalle fiamme.
Fu Rosa Luxemburg a proporre, in ricordo della tragedia, la data dell’8 marzo come giornata da non dimenticare, una giornata di lotta internazionale.
In ogni caso “la festa dell’ 8 marzo” ha radici lontane; nasce dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne, nel 1907 quando Clara Zetkin dirigente del movimento operaio tedesco organizzò con Rosa Luxemburg la prima conferenza internazionale della donna.
Fu nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un’ incontro internazionale della donna che venne proposto l’istituzione di una “Giornata Internazionale della donna”, anche per ricordare i fatti di Chicago.
Successivamente la giornata cominciò ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale per poi essere interrotta nel ’43. La celebrazione riprese durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra. Nacquero poi i gruppi di difesa della donna collegati al Comitato di Liberazione Nazionale che daranno origine all’ Unione Donne Italiane.
Nel ’46 proprio le aderenti dell’UDI prepararono “il primo 8 marzo nell’Italia libera”, con la proposta di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne; in quell’ occasione venne scelta la mimosa come simbolo della giornata.
Gli anni ’70 vennero caratterizzati dai movimenti femministi che si adoperarono per ottenere la parità tra uomo e donna, per il diritto al divorzio e all’aborto. Il massimo della celebrazione dell’ 8 marzo, lo si raggiunse nel ’80, con una grande manifestazione unitaria in cui confluirono tutti i movimenti femministi.
Il tutto per un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Un cammino lungo e complesso per la donna, con tanti sistemi di governo, più volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l’obiettivo dell’emancipazione e della liberazione delle donne.
Oggi verrà, in vari modi, celebrata l’ 8 marzo con il suo simbolo, la mimosa.
Ma la festa della donna è anche un business. Per primi i florivaisti con tutti i mazzi di mimose e di fiori che verranno regalati.
La festa della donna fa innescare anche un massiccio invio di messaggini via cellulare, messaggini il cui numero è stato superato dall’ arrembante WhatsApp.
Sono numerosissime anche le feste che questa sera si svolgeranno nei vari locali cittadini, anche con streaptease maschili ed altre amenità. Ma forse quelle, non sono la maniera migliore per ricordare tale ricorrenza, ma questa è un’altra storia.
In ogni caso facciamo, com’è giusto e doveroso, un augurio a tutte le donne e lo facciamo regalando, virtualmente, un ramo di mimosa a tutte le nostri lettrici. L.B. (nelle foto: il doodle di Google per la Giornata Internazionale della Donna ed un’omaggio ad alcune donne che si sono distinte in qualche modo).
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