MILANO. 17 AGO. Sono passati 10 anni da quando il maestro Riccardo Muti disse addio alla Scala. Infatti, dopo il disastroso licenziamento del sovrintendente Carlo Fontana, il caos del Teatro diventò inesorabilmente.
Ricordiamo l’incidente capitato durante le prove del dittico («Sancta Susanna» di Hindemith e «Il dissoluto assolto» di Corghi», in cartellone il 10 marzo 2005 sotto la direzione di Muti) quando al posto di Muti si è presentato, con abbondante ritardo, il maestro Mauro Meli, l’uomo scelto per la successione di Fontana. L’intera orchestra si è alzata e ha abbandonato la prova. Il «no grazie» dei professori a Meli sarebbe stata per Muti la classica goccia che fa traboccare il vaso. Di più. Alla prova del pomeriggio il podio è rimasto vuoto, nè Meli nè Muti si sono fatti vivi. Al loro posto è arrivato un comunicato della Scala annunciante la «sospensione della produzione del dittico». Opera cancellata per ritorsione agli «scioperi delle prime» (dittico compreso) già proclamati dai lavoratori scaligeri che fu una premessa all’addio di Muti.
Ma la Scala senza Muti non è la stessa cosa, questo è il pensiero di Alexander Pereira il sovrintendente del teatro milanese: “Penso che Riccardo Muti dovrebbe tornare a dirigere alla Scala e spero che questo possa accadere”: così ha detto all’ANSA Pereira “Sono andato a trovarlo e so – ha aggiunto il manager austriaco – che anche i professori d’orchestra gli hanno scritto una lettera”. Il sovrintendente della Scala era andato a incontrare il maestro a luglio durante le prove di “Falstaff” a Ravenna, scatenato le voci su un ritorno di Muti alla Scala.
“Pereira è venuto con una lettera firmata da molti musicisti dell’Orchestra – ha confermato Muti – però non ho preso nessuna decisione per ora”. Riccardo Muti al momento è in splendida forma top e al top della carriera, quindi nella fortunata condizione di non dover dimostrare più niente. Questo gli dà un naturale distacco per nulla forzato. L’addio, dopo 19 anni di direzione dell’orchestra scaligera, fu particolarmente doloroso per lui nonché pieno di polemiche, ma sono passati dieci anni, ed il tempo, si sa, è buon medico. Attendiamo le decisioni del maestro.
FRANCESCA CAMPONERO
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