LATINA. 9 AGO. Dopo lunga attesa e discussione, culminate in alcune manifestazioni di protesta contro lo stallo sui cantieri, sembra finalmente essersi sbloccata la querelle sulla realizzazione del ramo autostradale Roma-Latina, al centro di un vero e proprio caso anche politico.
La storia del progetto. Ripercorrendo brevemente i tratti principali di questa vicenda, bisogna ricordare che questo intervento ha ricevuto il via libera del CIPE – con relativo finanziamento di 480 milioni di euro per il primo lotto – nel novembre del 2009, quando arrivò anche un positivo riscontro alla obbligatoria valutazione di impatto ambientale.
Percorso a ostacoli. Da allora però sono cambiate varie cose, a cominciare dalle nuove costruzioni che hanno interessato l’area circostante quella dell’intervento, dove si è sviluppato il Torrino Mezzocammino; come se non bastasse, poi, sono anche scaduti i termini per la realizzazione del progetto approvato (cinque anni dall’ok del CIPE) senza che fosse aperto alcun cantiere. Insomma, soltanto qualche settimana fa sembrava che l’idea dell’autostrada Roma-Latina fosse a un passo dal fallimento.
Lo sblocco decisivo? Invece, proprio in questi giorni (e quasi a sorpresa), è arrivata una notizia positiva su questo fronte: la Regione Lazio ha infatti approvato un atto che svincola 59 milioni di euro per una nuova progettazione dell’autostrada, muovendo dunque un nuovo e importante passo in avanti verso il complemento di un collegamento viario che potrebbe rivelarsi strategico non solo per la provincia di Latina, ma per tutto il Lazio.
Un’opera strategica anche per le imprese. Anche le organizzazioni sindacali si sono molto battute per la realizzazione di questa nuova arteria di collegamento tra la Capitale e il capoluogo pontino, e in particolare i rappresentati delle varie sezioni CISL del territorio avevano in più occasioni rilevato gli aspetti positivi derivanti dall’apertura dei cantieri. In primis, avevano richiamato l’attenzione sui numeri del progetto, che da soli bastano a capire il valore dell’opera: 2,8 miliardi di euro di costo complessivo, una concessione della durata di 50 anni e 186 chilometri di infrastrutture, a cui si aggiungeranno migliaia di assunzioni e una boccata di ossigeno per le imprese del settore edile.
La crisi dell’edilizia a Latina. E questo ossigeno sarebbe quanto mai necessario per il comparto nell’area pontina: secondo i calcoli dell’Ance, soltanto nell’area pontina questo settore interessa circa 1.400 imprese e 5.500 lavoratori, e ha subito con grave forza gli effetti della crisi economica globale. Tra il 2008 e il 2016, infatti, sono calati tutti i principali indicatori economici, e per la precisione si stima che il numero dei lavoratori, la massa salari e le stesse ore lavorate in Cassa Edile si siano in pratica dimezzate.
Rilanciare il settore. Anche per questo, nelle scorse settimane è stato siglato un accordo tra la Ance Latina e le organizzazioni sindacali (per la precisione, Feneal-UIL Latina, Fillea CGIL Frosinone Latina e Filca-CISL Lazio Sud), che ha portato alla firma del nuovo Contratto Collettivo Provinciale di Lavoro in edilizia, Integrativo del Contratto Nazionale del 1 luglio 2014, che rappresenta il più importante accordo provinciale del settore, che ha l’obiettivo di coniugare le esigenze di riduzione del costo del lavoro per le imprese e l’aumento in busta paga ai lavoratori.
Buone notizie per chi deve approvvigionarsi di mezzi. All’elenco delle buone notizie va aggiunta anche una nuova opportunità destinata proprio alle imprese pontine attive nel settore dell’edilizia e delle costruzioni: negli ultimi tempi, infatti, le attività di Giffi Noleggi si sono estese anche a quest’area del Basso Lazio, con conseguenze positive per chi ha necessità di richiedere servizi come il noleggio di piattaforme aeree a Latina o nelle altre zone limitrofe, che può così sfruttare le potenzialità, la velocità e la convenienza del Web per fornirsi di macchinari specifici alla propria professione.