Chiaramente nella 19°Edizione dell’Asian Film Festival non poteva mancare il Japan day, le cui pellicole offrono sempre una lucida consapevolezza del dolore.
Invero questo è tipico della forma mentis del popolo giapponese, che si riflette nella letteratura e di conseguenza anche nel Cinema, nonché nelle “Anime”.
A differenza della Corea del Sud, quella giapponese si configura sicuramente come una società piu’ efficiente ed efficientista. E certamente più ricca e questo traspare nei racconti filmici.
Ma c’è questa vocazione a prendere atto del proprio dolore senza sfuggirgli che è completamente diverso dal mood italico.
In tal senso approfondiamo il film in anteprima europea che ha aperto il Japan day. Si tratta di Somebody’s Flowers di Okuda Yosuke, Giappone 2021. E’ una pellicola su cui aleggia una costante nota di tristezza nell’accettazione dell’ineluttabilità degli eventi. Si nota subito un’ottima fotografia ed un buon approfondimento introspettivo dei personaggi.
La storia ruota attorno all’anziano Tadayoshi, malato di demenza senile, accudito dalla moglie Machi, dall’assistente Satomi e dal figlio Takaaki e potremmo asserire che proprio quest’ultimo sia il vero protagonista.
Takaaki è un giovane adulto con qualche disturbo psicologico, segnato dalla prematura scomparsa del fratello, scomparsa dalla quale nessun membro della famiglia sembra essere “guarito”. Nel loro medesimo condominio si trasferisce una giovane famiglia composta da un ragazzino di 8 anni, moglie e marito, il quale proprio nel cortile di quel caseggiato verrà colpito a morte da un vaso in una giornata di vento.
Il presunto colpevole viene individuato in uno scorbutico vicino, ma da subito il sospetto si innesta sull’anziano Tadayoshi, aprendo un altro capitolo di dolore nella giovane vedova che perderà ogni punto di riferimento. La giovane madre e Takaaki si troveranno a frequentare il medesimo gruppo di mutuo-aiuto per persone vittime della perdita di familiari in incidenti o simili. Questo elemento è molto interessante. Mostra la maturità della società giapponese che nel singolo è abituata a prendere consapevolezza delle proprie sventure personali.
Pian piano Takaaki imparerà ad accettare la perdita del fratello, ma non emergerà la responsabilità della colpevolezza del di lui padre nella morte del giovane condomine. Resterà impressa un’ombra di mestizia nelle vite dei nostri personaggi.
Un altro film imperdibile visionato in anteprima mondiale è Tsuyukusa di Hideyuki Mirayama, Giappone, 2022. Mirayama è noto per il suo cinema fantasy, ma in questo caso dirige una commedia nubilosa, dove diverse vite sono accomunate dal medesimo dolore con una nota di speranza. Ottimi gli attori.
Meriterebbe di perdersi nel cinema giapponese per giorni e giorni!
Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo cinematografico orientale ancora per qualche giorno.
Romina De Simone