ATENE. 11 MAR. Scontro frontale fra Atene e Berlino con la Grecia che chiede i danni di guerra alla Germania.
Il Parlamento greco ha, infatti, approvato all’unanimità la proposta del proprio Presidente, Zoe Constantopoulou, per la ricostituzione ed il rilancio di una Commissione Interparlamentare per la rivendicazione dei danni di guerra causati al Paese dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Atene chiederebbe anche la restituzione del prestito forzoso fatto da Atene al III Reich di almeno 11 miliardi di euro odierni, secondo un recente rapporto ufficiale, e il ritorno in Grecia delle antichità rubate dai tedeschi.
Nel corso del dibattito, il premier Alexis Tsipras ha affermato che la questione dei risarcimenti dei danni di guerra “è molto tecnica e delicata”, ma ha anche ribadito che è un dovere andare sino in fondo.
E la Grecia è pronta a dare battaglia con il ministro della Giustizia Nikos Paraskevopoulos che è arrivato a ventilare l’ipotesi di firmare l’attuazione forzosa della sentenza emessa nel 2000 dall’Areios Pagos, il Tribunale Supremo della Grecia, che prevede la confisca dei beni tedeschi in territorio greco e riguarda il risarcimento dei parenti delle vittime dei nazisti a Distomo, un villaggio della Beozia, in cui il 10 giugno 1944 le SS uccisero 218 persone, tra cui diversi bambini, come rappresaglia dopo un attacco di partigiani.
La Germania non ha mai pagato alla Grecia vere e proprie riparazioni generali di guerra solo negli Anni Sessanta Bonn versò 115 milioni di marchi come forma di assistenza alla Grecia.
Immediata larisposta della Merkel, tramite il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, che ritiene “chiusa politicamente e giuridicamente la questione delle riparazioni di guerra”.
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