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Fertility Day: prevenzione fa rima con razzismo e confusione?

ITALIA. 21 SET. Dopo le infinite polemiche sulla campagna promozionale del Fertility Day, nuove immagini, stesso sdegno dalla rete, se non peggio, dato che si è aggiunto anche un tocco di razzismo.

Il 22 settembre 2016 si celebrerà il primo Fertility day, Giornata nazionale dedicata all’informazione e formazione sulla fertilità umana, istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2016.

La giornata – cita il sito del Ministero della salute – è promossa per aumentare soprattutto nei giovani la conoscenza sulla propria salute riproduttiva e fornire strumenti utili per tutelare la fertilità attraverso la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura delle malattie che possono comprometterla e le tecniche di Procreazione medicalmente assistita.

Nulla da eccepire quando si parla di prevenzione, diagnosi e cure mediche e, a parole, il testo appare “politicamente corretto” se non fosse che, le immagini e la prima campagna promozionale, uscita ad agosto, avevano scatenato l’ira di gran parte della popolazione, soprattutto in rete. Risultato, dietrofront, oscuramento del sito internet, il Premier in persona che si dissocia, e un mea culpa dei diretti interessati, che avevano promesso di rivedere il format.

Ed ecco comparire la nuova campagna, facce pulite, sorridenti, “sane” e in colore, quello del layout, la pelle è invece rigorosamente bianca, contrapposte ad un gruppo di moderni hippy, ingrigiti, intenti a divertirsi in maniera sconsiderata, con alcol e fumo, forse anche con del colore malcelato sotto il bianco e nero; e descrivendo così l’immagine si dovrebbe dare ragione al Ministero, che ha risposto alle polemiche con un “il razzismo è negli occhi di chi guarda”, eppure, se in tanti notano la sottile linea di demarcazione e la mancanza assoluta di un tocco multietnico, caratteristica pubblicitaria che lanciò tra i primi la Benetton, seguito poi, in maniera quasi maniacale, da tutti i grandi marchi del mondo, forse, il razzismo è si di casa, ma istituzionale. In serata, il responsabile della comunicazione è stato sollevato dall’incarico, pare abbia agito di testa sua e l’opuscolo, per buna pace di tutti, è stato ritirato.

Se poi si osserva meglio, approfondendo l’argomento, andando oltre le prime polemiche, tutta la campagna e i contenuti del Fertility Day, sarebbero da rivedere con occhio critico e tanta umiltà.

Scorrendo il sito ( qui ) e leggendo la pagina Facebook ( qui ) si possono infatti trovare diversi articoli sull’argomento fertilità e su alcuni, forse, con una certa dose di buon senso ci si sarebbe aspettati di vedere, oltre alle parole, i fatti, sotto forma di leggi, decreti, o azioni istituzionali di qualsiasi genere.

fertilityday_fertilizzantiUn esempio? il post, con relativo articolo, non più leggibile, sull’inquinamento ambientale e i fattori di rischio per i nascituri e i più piccoli ( era qui http://www.fertilityday2016.it/fattori-di-rischio-ambientali/ ). Il testo del post, la cui foto mostra un trattore che cosparge di presunto fertilizzante, i campi, riporta: ” E’ stato dimostrato che alcuni fattori ambientali, soprattutto nelle fasi della vita più delicate come lo sviluppo intrauterino, l’infanzia e l’adolescenza, in cui l’organismo è in continuo cambiamento, possono determinare non solo infertilità nella vita adulta ma anche essere la causa di alcune patologie andrologiche e ginecologiche, come anche alcuni tumori e malformazioni”.

Giusto, corretto, ineccepibile, se non fosse che, quelle sostanze o “fattori ambientali” ( fonte OMS e Ispra), sono autorizzati dallo stato italiano ed in uso in gran parte del territorio della nostra penisola.

La domanda nasce quindi spontanea, se di prevenzione si tratta, perché non estenderla ad ogni fattore ambientale che incide negativamente sulla nostra salute?

Se i fattori ambientali mettono a rischio le future generazioni, il Ministero della Salute, oltre ad informare e promuovere queste campagne, non dovrebbe cercare di eliminare il problema alla radice, garantendo la salute delle comunità?

Non si dovrebbe pretendere da un dicastero un atto di coerenza ma, l’ipocrisia di quanto divulgato, lo necessita.

Per il gioco http://www.fertilityday2016.it/fertilitygame/, non accessibile, si rimanda al prossimo anno…

Arianna Codato