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Email truffa questa volta dal Procuratore, come difendersi

L' email truffa giunta in redazione da un fantomatico Procuratore della Repubblica

L’ email truffa giunta in redazione da un fantomatico Procuratore della Repubblica

GENOVA. 4 GIU. Una nuova, subdola, truffa è stata avviata da ignoti, ma che poi tanto ignoti non sono, come vedremo ai danni degli internauti.

L’obiettivo è quello di attivare uno script che probabilmente mira a carpire i vostri dati personali o a criptare il vostro pc inserendo ed attivando un un virus, un trojan o un maleware.

In pratica, ed è stata inviata anche a noi, si riceve un’email a nome della ‘Procura della Repubblica’ con in bella vista il logo della Repubblica italiana intestata al ‘Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario’ nel quale si informa che la persona interessata dall’email è ‘sottoposta ad indagini’.

Poi la dicitura con due ‘bei’ link “La presente per comunicarLe che il Suo patrimonio immobiliare, così come il Suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro, ad effetto della causa “75374792”. L’arresto entra in vigore dal 2.06.16. Lei potrà prendere visione della causa 75374792 “cliccando sul link

In questo documento Lei ha la possibilità di trovare informazioni su come ricorrere in appello, il nominativo del giudice inquirente per la causa che La riguarda, la data e il luogo del dibattimento. Nel caso in cui Lei non si presentasse al dibattimento, lo stesso avrà luogo anche in Sua assenza.  In caso di sentenza di condanna, Le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione”…

I due link sono assolutamente da NON cliccare, pena l’attivazione del virus in questione.

Si tratta di una mail truffa con una dicitura contraffatta e lo si può capire già dall’intestazione: “Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario”. Semmai dovrebbe esserci scritto “Procura della Repubblica” e poi di quale tribunale si parla? di Genova, Torino, Palermo, Milano?!

Se ciò, però non bastasse, il sistema più seplice è quello di verificare il destinatario. Ma come si fa? Dipende cosa si usa come sistema di posta elettronica. Il metodo più comune è quello di ‘esportare il messaggio’ in‘sorgente’ (MIME).

In bella vista comparirà una dicitura che ai più sembrerà di difficile comprensione, ma che, agli addetti al settore, quali informatici, polizia postale ed altri, permette l’identificazione dell’email del vero mittente, il suo IP Address, il server di posta elettronica utilizzato e molto altro.

Ecco, parzialmente, quanto si può leggere con la versione sorgente dell’email truffa:

“Return-Path: <holzboerse.foehrenbach@arcor.de>

Delivered-To: redazione@ligurianotizie.it

Received: (qmail 25213 invoked by uid 89); 4 Jun 2016 04:32:43 -0000

Received: from unknown (HELO mxcmd06.ad.aruba.it) (10.10.10.74)

by mxavas2.ad.aruba.it with SMTP; 4 Jun 2016 04:32:43 -0000

Received: from mail-in-05.arcor-online.net ([151.189.21.45])… This is a multi-part message in MIME format”.

Il consiglio è sempre lo stesso NON aprite MAI mail sospette utilizzate validi antivirus e teneteli sempre aggiornati.

Se avete dei dubbi chiedete a persone serie che si occupano d’informatica ed avvisate la polizia postale. Prima si arriva alla fonte di partenza dell’email, prima cesserà l’attività di questi cyber criminali. (nella foto: l’email truffa giunta in redazione).

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