MILANO. 18 GIU. “Sono felice e giuro che in carcere non ci tornerò più”. Sono queste le prime parole di Fabrizio Corona, all’uscita dal carcere di Opera.
Corona è stato affidato in prova temporaneamente alla comunità di Don Antonio Mazzi, in quanto per motivi di salute gli è stata sospesa l’esecuzione della pena soffrendo di attacchi d’ansia.
Corona aveva riportato una serie di condanne definitive per un totale di 14 anni di reclusione, poi ridotti a oltre 9 anni, di cui oltre 6 anni ancora da scontare.
La difesa contesta soprattutto i 5 anni per il cosiddetto foto-ricatto all’ex attaccante juventino David Trezeguet e il reato di estorsione aggravata che non consente di chiedere, al momento, una misura alternativa alla detenzione, come l’affidamento in prova ai servizi sociali o i domiciliari.
A dicembre scorso, anche attraverso l’avvocato e parlamentare Ignazio La Russa, era stata presentata una domanda di grazia parziale a Giorgio Napolitano per chiedere la cancellazione dei due anni e mezzo che Corona deve ancora scontare e proseguire il regime detentivo in una comunità e, in particolare, nella fondazione Exodus di Don Mazzi dove, tra l’altro si trova anche Lele Mora.
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