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Amichevole: Belgio-Italia 3-1, Ko ricordando l’Heysel

Gian Luigi Buffon

Gian Luigi Buffon

GENOVA 14 NOV.  “Nessuna persona è morta finché vive nel cuore di chi resta”: così recita un grande striscione esposto in quello che è stato lo stadio della tragedia, una frase che racchiude il pensiero e la commozione dei 40.000 sugli spalti del “Re Baldovino”. Nella notte dedicata ai ricordi del passato vivono le emozioni del presente, protagoniste due squadre, Belgio e Italia, che raccontano in novanta minuti la loro storia. L’amichevole di Bruxelles tra i primi della classe e gli Azzurri che si presentano al prossimo Europeo vincitori del girone è finita 3-1 per i padroni di casa, un punteggio che in realtà punisce l’Italia oltre il dovuto. Un’Italia di carattere e personalità nel primo tempo, cinica, capace di mettere paura agli avversari e di passare in vantaggio dopo tre minuti con una splendida azione avviata e conclusa in rete da Candreva, raggiunta al 13’ da Vertonghen, sfortunata nella ripresa in occasione della traversa colpita da Eder e poi superata dai gol di De Bruyne e di Batshuayi.
E’ ancora lunga la strada per l’Europeo. Sette mesi davanti per lavorare, correggere, ma anche confermare i progressi registrati fino ad oggi sul piano del gioco da una squadra che, per questa sconfitta, non perderà identità ed ambizioni. “Qualunque sia il risultato, non dovremo abbatterci né esaltarci”: questo il pensiero di Conte alla vigilia, consapevole di incontrare un Belgio rivelazione del calcio mondiale, che sta vivendo un momento straordinario di squadra dalle grandi potenzialità.
Privo di pedine importanti come Pirlo, Giovinco e Verratti, il ct azzurro ritrova Marchisio che schiera a centrocampo accanto a Parolo con Florenzi a destra e Candreva a sinistra, in difesa davanti a Buffon , Darmian, Bonucci, Chiellini, De Sciglio, e completa il 4-4-2 con Pellè ed Eder in attacco. Un test più che attendibile per gli Azzurri, perché davanti hanno una nazionale che dal 2007 ad oggi è passata dal 71esimo posto al primo del Ranking FIFA, ma soprattutto perché questa è un’amichevole tra virgolette, come l’aveva definita Conte alla vigilia. E’ partita vera, da subito. Tre minuti e arriva il primo gol. A segnarlo è l’Italia con una grande azione avviata da Candreva che apre il gioco da sinistra a destra per Florenzi, al tiro Pellè, Mignolet non trattiene e Candreva ribatte in rete. Proprio quest’ultimo ancora protagonista all’11’ supera Cavanda, ma stavolta Mignolet risponde con prontezza.
Al 13’ , proprio nel momento migliore dell’Italia, arriva il pareggio del Belgio con un colpo di testa di Vertonghen, che in tuffo sorprende la difesa azzurra. L’Italia è molto attenta nei raddoppi e nell’impostazione del gioco, i padroni di casa confermano però di essere squadra di qualità e di quantità. Scorre la gara fino al fatidico minuto 39’, quando la commozione accompagna la “melina” dei giocatori: mentre il gioco rallenta, sul maxischermo appaiono i nomi delle 39 vittime dell’Heysel accompagnati dall’applauso di tutto lo stadio.
Negli ultimi minuti del primo tempo sfortunati gli Azzurri con Eder che, da ottima posizione, non trova la porta e al 45’ con Chiellini che sbroglia una situazione pericolosa in contropiede.
La ripresa si apre ancora con l’Italia in avanti. Dopo l’ingresso di Soriano al posto di Parolo, al 16’ Eder colpisce la traversa. E se l’Italia è sfortunata, il Belgio non sbaglia due colpi da ko. Il primo al 30’ con De Bruyne, che realizza il 2-1. Vista la squadra in difficoltà, Conte chiama tre cambi: Okaka per Pellè, Zaza per Eder, ed El Shaarawy al posto di Florenzi. Ma al 38’ il gol di Batshuayi chiude la partita sul 3-1.

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