VENEZIA. 30 MAR. Un tris di Leoni per i settori Danza Musica e Teatro della Biennale di Venezia: sono stati attribuiti i Leoni d’oro alla carriera alla danzatrice e coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker (Danza), al compositore franco-greco Georges Aperghis (Musica) e al regista svizzero Christoph Marthaler (Teatro). Il riconoscimento ai tre artisti è stato proposto rispettivamente dal direttore Virgilio Sieni per la Danza, Ivan Fedele per la Musica e Àlex Rigola per il Teatro, e accolto dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta.
Protagonista della danza belga ed europea dagli anni Ottanta, in cui porta l’originale sintesi tra rigore formalistico e pathos, di cui Rosas danst Rosas è sfolgorante debutto e spettacolo manifesto, Anne Teresa de Keersmaeker rappresenta per il direttore Virgilio Sieni “il punto di congiunzione tra creazione e processi di trasmissione”.
Alla Biennale Danza la De Keersmaeker aveva portato Rain (2001), facendo danzare i suoi ballerini sotto una pioggia di corde argentate immersi nella struttura pulsante e circolare di Music for 18 Musicians di Steve Reich.
Punto di riferimento per il teatro musicale, il compositore Georges Aperghis secondo il direttore Ivan Fedele “rinnova radicalmente la pratica musicale integrandola con tutti gli ingredienti vocali, strumentali, gestuali e scenici trattati in maniera identica e traslati dall’uno all’altro contesto. Emblematiche, da questo punto di vista, sono le pièces teatrali Récitations e Machinations, che si fondano su di un linguaggio immaginario fatto di combinazioni virtuosistiche di fonemi in una scrittura veloce che si sviluppa attraverso processi di ripetizione e accumulazione. La Biennale Musica ha costantemente testimoniato il percorso di questo singolare compositore invitandolo fin dal 1972, anno in cui presentò Ascoltare stanca, emblematico della sua poetica.
Figura eccentrica della scena europea per la particolare commistione fra musica e teatro, il regista elvetico Christoph Marthaler ottiene il Leone d’oro alla carriera secondo il direttore Àlex Rigola “per la ricerca di un linguaggio personale. Per il suo lavoro musicale in spettacoli in cui apparentemente la musica non appare. Per il suo senso dell’umorismo. Per la fantastica creazione di spazi scenici unici creati in collaborazione con l’immancabile Anna Viebrock, una delle migliori scenografe della storia del teatro”.
In passato il riconoscimento alla carriera per la Danza era stato attribuito a Merce Cunningham (1995), Carolyn Carlson (2006), Pina Bausch (2007), Jirí Kylián (2008), William Forsythe (2010), Sylvie Guillem (2012), Steve Paxton (2014); il riconoscimento alla carriera per il Teatro era stato attribuito a Ferruccio Soleri (2006), Ariane Mnouschkine (2007), Roger Assaf (2008), Irene Papas (2009), Thomas Ostermeier (2011), Luca Ronconi (2012), Romeo Castellucci (2013), Jan Lauwers (2014); il riconoscimento alla carriera per la Musica era stato attribuito a Goffredo Petrassi (1994), Luciano Berio (1995), Friedrich Cerha (2006), Giacomo Manzoni (2007), Helmut Lachenmann (2008), György Kurtág (2009), Wolfgang Rihm (2010), Peter Eötvös (2011), Pierre Boulez (2012), Sofija Gubajdulina (2013), Steve Reich (2014). (nelle foto: Anne Teresa De Keersmaeker, Georges Aperghis e Christoph Marthaler).
FRANCESCA CAMPONERO
Leggi l’articolo originale: ALLA BIENNALE DI VENEZIA I LEONI D’ORO ALLA CARRIERA DANZA, MUSICA E TEATRO