RIO DE JANEIRO 11 AGO. Alex Schwazer a Rio c’è andato…e con le migliori intenzioni ma non correrà la marcia sui 50km venerdì 19 agosto. E’ stato un viaggio a vuoto, anzi il sogno si è tramutato in incubo. Il Tas, Tribunale di arbitrato sportivo infatti ha emesso la sentenza tanto attesa e ha condannato il marciatore altoatesino a una squalifica di 8 anni per la nuova positività a uno steroide sintetico rilevata in un controllo del 1 gennaio scorso.
Il verdetto arriva dopo l’udienza fiume di due giorni fa in cui Schwazer aveva esposto le proprie ragioni, chiedendo l’audizione di alcuni testimoni via Skype e producendo una importante documentazione attraverso slides powerpoint e test. Il Tas ha accolto tutte le richieste che la Iaaf, la Federazione Internazionale di Atletica, aveva fatto e quindi non ha concesso alcuna attenuante al marciatore altoatesino che sognava le Olimpiadi brasiliane fino al punto di imbarcarsi su un aereo per Rio 6 giorni fa, obiettivo che si era prefissato da oltre un anno, quando aveva iniziato la collaborazione con Sandro Donati, il paladino della lotta al doping. “Sono distrutto”, è la prima frase con cui Schwazer commenta il verdetto.
Il tecnico Sandro Donati, in conferenza stampa, lo difende con convinzione: “E’ evidente un fine persecutorio nei confronti si Alex. Di riffa o di raffa dovevano eliminare Schwazer. Non parlerò della mia persona, ho una certa età. Ad Alex hanno stroncato la vita. Stamattina ha marciato per una quarantina di km a una velocità che tolti uno o due marciatori nessuno saprebbe tenere nemmeno in gara. E’ evidente che era facile incolpare uno con un precedente. Poi avete visto con quale tecnica, anche medici interessati da procedimenti giudiziario, si siano affrettati a definirlo persino “bipolare”. Alex è lineare, coerente, semplice, affidabile. Ha sbagliato una volta, con sua quota di responsabilità coinvolgendo anche la Kostner in una cosa in cui non entrava niente. Ma in quel periodo è stato abbandonato a sé stesso. Non gli è stato dato un allenatore adeguato. Qualcuno gli ha prescritto un antidepressivo per e-mail. Sapevano che aveva incontrato il Dottor Michele Ferrari e nessuno è intervenuto. Gli hanno permesso di andare in Germania per un mese. Tutti si sono sottratti, il Coni e la Federazione”.
Ora cosa sarà di voi? E’ stato chiesto. “Alex è cresciuto tanto in questi anni e ha l’equilibrio per affrontare la vita anche fuori dall’atletica” – ha detto Donati. “Lui l’avrebbe abbandonata comunque dopo Rio. C’è stata un’opera di delegittimazione di Schwazer appena ha iniziato a lavorare con me, con foto mandate in giro. Ex miracolati di Conconi. Alex marcia alla grande, non gli è mai stato alzato un cartellino rosso. Si è pagato tutto di tasca sua e lo hanno accusato di fare marketing”.
L’ultima chance, ma ormai i Giochi a cinque cerchi saranno passati, sarà quella di andare fino all’ultimo grado di giudizio che è la Corte Federale svizzera. Il 31enne marciatore di Calice di Racines farà richiesta di esame del Dna.
Alex Schwazer era stato trovato positivo all’esame antidoping dell’1 gennaio 2016 solamente a seguito di un test di laboratorio effettuato oltre tre mesi dopo l’esame che inizialmente aveva dato esito negativo.
Gravi – secondo la difesa – sono stati i ritardi nella comunicazione all’atleta da parte della Iaaf. Infatti, sono trascorsi oltre 40 giorni dal momento della positività riscontrata, il 13 maggio, alla notifica, avvenuta il 21 giugno.
Marcello Di Meglio
Leggi l’articolo originale: Alex Schwazer. Mazzata del Tas: squalificato per 8 anni, “Sono distrutto”